La storia

Scopri la storia di FIlettino.

Filettino è un comune italiano sito sul versante sud-occidentale dei Monti Simbruini, nell’alta valle del fiume Aniene a quota 1075 m, ai confini con l’Abruzzo e fa parte del parco naturale regionale dei Monti Simbruini che si estende per 30.000 ettari.L’origine del nome Filettino deriva dal fatto che le abitazioni, a causa del territorio ristretto, sorgono una in fila all’altra da qui “fila “ Filetto, Filettino.

Il paese sorge su uno sperone di roccia calcarea arroccato tra il Monte Viglio e Monte Cotento (“costis ardua” rupe scoscesa).

Non si hanno notizie sulla nascita del borgo montano, si sa solo che il nome Filettino compare la prima volta nell’atto con il quale Papa Niccolo II, durante il suo pontificato sopprimeva l’antico vescovado di Trevi per unire la stessa Trevi e gli altri paesi da essa dipendenti, alla Diocesi di Anagni.

Il primo nucleo abitativo risale probabilmente al VI° secolo in seguito alle ricorrenti invasioni dei Goti e successivamente dei Saraceni; le popolazioni che abitavano nelle zone pianeggianti per sfuggire alle devastazioni si rifugiarono nelle zone più nascoste e interne, spinti anche dalla vicinanza delle sorgenti del fiume Aniene, dando cosi vita al nucleo abitativo di Filettino. A testimonianza del passaggio dei Saraceni restano visibili ancora oggi le mura saracene, costituite sicuramente per difendere il borgo da attacchi esterni.

Dal 1257 al 1299 Filettino è sotto il dominio della famiglia papale Conti, poi per circa tre secoli è annesso al feudo della famiglia Caetani. Nel 1400 nel paese dimorò San Bernardino da Siena, divenuto poi patrono del paese in seguito al salvataggio della popolazione da un attacco di briganti.

Nel 1430 Filettino dà i natali a Martino Filetico, uno dei più grandi umanisti della Ciociaria. Dal 1602 al 1847 Filettino viene annessa allo Stato Pontificio con atto di Clemente VII, durante questo periodo storico esplose il fenomeno di brigantaggio, a causa anche delle sue numerose zone boschive.

Tra il 1861 e il 1870 fu progettata e costruita la strada carrabile che collega Filettino ai comuni vicini Trevi nel Lazio e Altipiani di Arcinazzo, questa data segna definitivamente la fine dell’isolamento del paese. Interessante anche ricordare che nel 1870 sul monte Cotento e Viglio passava il confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, ancora oggi possiamo ammirare alcuni cippi di confine in pietra. Con la caduta dello Stato Pontificio Filettino viene annessa al Regno d’Italia.

Dal 1938 al 1945 il nome Filettino diventa Filettino Graziani, poichè il Maresciallo d’Italia è originario del posto.

Gli abitanti nel recente passato si sono dedicati ad una certa attività agro-silvo-pastorale (a testimonianza di queste attività è stato allestito il museo della tradizione agro-silvo-pastorale); molti sono emigrati a Roma e nell’Agro Pontino, poiché inesistente era l’attività industriale, labile l’artigianato e strettamente collegato ai pochi bisogni interni.

 

“Filettino”, un nome tra etimologia e leggenda

Etimologicamente Filettino dovrebbe significare “case in fila”, alla luce della disposizione delle case sul Cotardo che, stando alla storia documentata, dovrebbero rappresentare il primo nucleo abitativo di Filettino. Queste successivamente arrivarono fino ad Alta Corte per il fenomeno dell’incastellamento.

Tuttavia, vi sono anche due leggende circa l’etimologia del nome “Filettino”.

Leggenda n° 1

Filettino dovrebbe significare “Fidele Castrum Latinum”. Secondo questa leggenda infatti, Filettino fu legato ai romani e ebbe sempre rispetto del popolo romano che supportò in occasione delle grandi sconfitte alle Forche Caudine e con Annibale. Non abbandonarono mai la loro soggezione a Roma poiché si pensa che i primi insediamenti furono dovuti al fatto che nella campagna romana ci fu una dispersione di abitanti causata da briganti e barbari che spinsero gli abitanti verso le alture.

 

Leggenda n° 2

La massa di persone che si spostò dalla campagna Romana a Filettino (vd. Leggenda n° 1) alloggiò nei pressi della Grotta dei Briganti e cominciarono a organizzarsi per sopravvivere. Tuttavia si accorsero che senza le donne la loro vita non poteva andare avanti e decisero di andare nel vicino regno, a Scanno, dove presero le più belle donne e le portarono a Filettino.

Il capo dei briganti si chiamava Cotardo e scelse per lui la donna più bella che si chiamava Filettina.

Da qui l’etimologia dei nomi “Cotardo” e “Filettino”.

Questa leggenda è un’imitazione del Ratto delle Sabine.

Pagina aggiornata il 09/05/2025

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